L’UOMO, L’AMBIENTE, LA NATURA
Il cambiamento è al giorno d’oggi quanto mai indispensabile, perché la terra è sull’orlo del tracollo, come un recipiente colmo, che non può più contenere un’altra goccia d’acqua, rispettare la terra vuol dire rispettare noi stessi

Amare la natura per amare se stessi di Mirella Bufalini

 
Se è vero che il termine “olistico” trae origine da “holos” [una parte del tutto], l’uomo è parte integrante dell’universo e non può prescindere dall’ambiente e dalla natura che dovrebbe osservare e rispettare.
Oltreall’aria e l’acqua, il cibo rappresenta l’elemento più indispensabile alla vita umana. Negli ultimi 40 anni, il settore alimentare, è stato investito da cambiamenti rapidi e radicali come mai prima d’ora, infatti nello arco d’una sola generazione, le alchimie dei laboratori chimici hanno sfornato decine di migliaia di nuovi composti e materiali, tra cui, tanti, destinati al trattamento dei prodotti agricoli.

Ciò ha determinato il cambiamento della produzione agricola da rurale ad industriale. I piccoli appezzamenti sono sostituiti da grosse coltivazioni molto estese a produzione intensiva.
È naturale conseguenza che, nel giro di poco tempo, i terreni super sfruttati perdano la loro ricchezza nutritiva.
Nel contempo le massicce somministrazioni di fertilizzanti mantengono elevatissime le rendite per ettaro sia che si tratti di grano, che di cereali, frutta, verdura o semi di girasole.
Sembrerebbe il grande successo della tecnologia umana sulla natura ma non è proprio così: tutto ciò che cresce nella terra o che a essa è indirettamente legato, assorbe le sostanze in essa contenuta e le riconsegna all’uomo, ultimo anello della catena alimentare.

La terra però nella sua unicità, determinata da uno sviluppo durato interminabili ere, infinite di fronte alla esistenza umana, con la sua complessità, va ben oltre i fertilizzanti sparsi a piene mani per aumentare la produttività del terreno.
L’uso sconsiderato di concimi industriali fertilizzanti, fitofarmaci, antiparassitari, inquina le falde acquifere, portando sulla tavola una marea di sostanze dannose per l’organismo; una mela può esser sottoposta fino a 50 trattamenti diversi, prima di arrivare al negozio del fruttivendolo…("Nutrizione in naturopatia"di Luca Pennisi, ed. Tecniche Nuove), se aggiungiamo gli ormoni e antibiotici negli animali, radioattività e inquinamento atmosferico, ci si trova di fronte ad un quadro decisamente impressionante…per non parlare dell’industria genetica e la manipolazione del grano con gli OGM; per concludere, oggi è ben difficile fornire all’organismo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno solo con gli alimenti che, spesso, per le suddette ragioni, invece di apportare effetti benefici, determinano conseguenze dannose.
Come al solito chi ne fa le spese è il consumatore, divenuto ormai una pedina di interessi miliardari di imprenditori senza il minimo scrupolo morale, incapaci di vedere l’uomo come entità “divina”, dai delicati equilibri psico-fisici.

È vero che vengono in aiuto alla nostra salute gli integratori di vitamine e minerali, ma se perdiamo di vista l’uomo, l’ambiente in cui vive e la natura, perdiamo di vista il benessere fisico, mentale e spirituale e il progresso evolutivo del “Tutto”.

Non vuole la mia essere una critica distruttiva ad una situazione, chiara agli occhi di tutti, ma purtroppo, spesso troppo trascurata, l’obiettivo che mi prefiggo è di stimolare una cosciente riflessione del lettore.
Il cambiamento è al giorno d’oggi quanto mai indispensabile, perché la terra è sull’orlo del tracollo, come un recipiente colmo, che non può più contenere un’altra goccia d’acqua, rispettare la terra vuol dire rispettare noi stessi.
 

Mirella Bufalini

Pubblicato su www.mtmweb.it

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